Psicologia
Donna

COCO, FILM D'ANIMAZIONE DELLA DISNEY


Avete visto questo film? Non ancora? Allora correte, presto, subito, ora. Si, lo so, è un cartone animato, il pregiudizio vi fa essere scettici, temete di annoiarvi. Ma Coco arriva diretto al cuore perché è il racconto (squisitamente psicoanalitico) di un bimbo che sogna di diventare musicista, e, pur ostacolato dalla sua famiglia, fa di tutto per seguire la sua passione. E cosa fa? Durante il giorno della festa dei morti, entra in contatto con i suoi parenti defunti e viene risucchiato nel mondo coloratissimo dell’aldilà. Scopre di avere trisavole cantanti, bisnonni musicisti, rivive insieme a loro quelli che in vita sono stati gli intrecci sentimentali, i conflitti familiari. Ma come… allora la musica è stata, per generazioni, un ingrediente fondamentale per la sua famiglia!... Miguel, il bimbo protagonista, comprende quanto sia importante ricordare chi non c’è più perché solo conservando nel proprio cuore un affetto, si può far rivivere per sempre quella persona e tutto ciò che lei ha creato. Non si muore morendo ma si muore quando si è dimenticati! Quanta forza c’è nel valore della famiglia e il voler bene non sempre corrisponde al “pensarla nello stesso modo”. Nel film si chiarisce molto bene cosa sia il narcisismo, rappresentato dalla figura costruita e vuota di Ernesto della Cruz, musicista cantante defunto che, pur di avere successo, è disposto ad uccidere e a schiacciare chiunque, costruendo intorno a sé solo aridità affettiva. E’ un film che incolla i nonni ai nipoti, le mogli ai mariti, gli animali alle persone, la musica all’amore. Allora, buona visione.  

 

 


Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli