Psicologia
Donna

LA GENTILEZZA E’ CONTAGIOSA


Piove a dirotto, parcheggio la macchina in doppia fila, sei buste della spesa nel portabagagli, pesantissime, comincio a portarne due, apro il cancello del vialetto per raggiungere il portone di casa, scivola per terra il pane poi i biscotti, mannaggia ora le banane finiscono dentro una pozzanghera piena d’acqua. “Non si preoccupi, la aiutiamo noi” …una coppia di signori mai visti prima si avvicinano. La signora sorregge un grande ombrello e accompagna il signore che si carica due delle mie borsette della spesa poi altre tre ed infine abbraccia l’ultimo sacchetto per non bagnarlo. In una manciata di minuti mi ritrovo davanti all’ascensore di casa con tutti i pacchi della spesa intatti e asciutti. “Grazie” … “Si figuri, per così poco”: i due signori mi salutano così, l’espressione dei loro occhi fa intravedere un sorriso dolce dietro la mascherina. Vanno via, non abitano nel mio palazzo. Ma non è vero che è stato “così poco”…il loro gesto è stato per me “così tanto” da restituirmi una sensazione piacevole, mi sono sentita felice in quel momento! E si perché la gentilezza non può che rimandare solo emozioni gradevoli. Ma per avere questo tipo di potere, la gentilezza dovrebbe essere autentica, disinteressata, una sorta di atteggiamento profondo di generosità, umiltà, senso di gratitudine che proviene da una effettiva predisposizione interiore. Non mi è molto simpatica quella tipologia di gentilezza ostentata, un po’ formale che viene utilizzata come strumento di potere per raggiugere i propri scopi infatti c’è chi diventa cortese solo per ammorbidire rapporti sociali deteriorati. Nella nostra società si preferisce comunicare con aggressività, prepotenza, manipolazione psicologica, è così difficile incontrare persone che desiderano esprimere dissensi con garbo e autenticità. Chi è violento è raro che sia anche una persona forte, chi crede in se stesso non ha bisogno di urlare e di calpestare l’altro ma custodisce del tempo per offrire qualcosa di bello agli altri senza per forza voler ottenere qualcosa in cambio. In realtà la gentilezza è un atteggiamento che si confeziona gratuitamente, non costa niente in termini di denaro e di potere. Chi ha un animo gentile possiede già un mondo ricco dentro di sé, può offrire qualcosa agli altri senza il timore di perdere qualcosa di suo mentre compie un atto di generosità. Chi si prende cura di sé, chi non si giudica ma sa essere riflessivo con i propri errori e chiede scusa quando è il momento di farlo, riesce anche ad essere gentile e prendersi cura dell’altro solo per il piacere di farlo. Si può scegliere di andare un po' controcorrente e prendersi la libertà di esercitare la gentilezza senza sentirsi giudicati da coloro che sono convinti che a vincere nella vita sia solo chi è efficiente e prepotente. Che ci sarebbe di male a credere in un futuro dove si rispetta l’altro e lo si accoglie con empatia?. Credo che la gentilezza sia un atteggiamento innato che appartenga a tutti gli esseri viventi. Quanti bimbi di tenera età ho visto regalare un pezzetto della propria merenda al compagno di giochi o cagnoline allattare gattini orfani di madre. Un mondo popolato da persone gentili anche con gli animali: un sogno questo che coltivo da quando ero piccola! Mi piacerebbe vedere in giro sempre più gente avere l’abitudine di fermarsi con la macchina per far attraversare un riccio assonnato o soccorrere un cane impaurito e solo che vaga per strada. La gentilezza è molto contagiosa…se i bimbi ne respirano una quantità considerevole in casa con i propri genitori, è molto facile che possano riprodurla a scuola, con il gruppo sportivo, ad una festa tra amici, in una campagna tra gli animali liberi di vivere. Siamo in un momento storico assai complicato, doloroso, sentimenti come disorientamento, paura, rabbia, senso di impotenza, sfiducia nell’altro, stanchezza, isolamento, solitudine ci potrebbero muovere verso impulsi egoistici, smania di approfittare dell’altro con la convinzione così di sopravvivere e mettersi al riparo. Eppure siamo ciechi, non riusciamo ancora a comprendere fino in fondo quanto in effetti la generosità e la gentilezza possano trasformarsi in valide armi di salvezza. I lupi ci insegnano quanto sia importante andare d’accordo nel proprio branco di appartenenza, rispettare i bisogni dei cuccioli, proteggere le lupe in gravidanza e i membri più fragili e malati. Questi splendidi animali non sprecano energie inutili per litigare tra loro prevaricando l’altro, sanno che solo collaborando insieme, il loro branco diventa forte e longevo. Io voto per la gentilezza, si… ora più che mai!. Sono convinta che sia uno degli strumenti più intelligenti e sani che possiamo utilizzare per accogliere un cambiamento così importante al quale siamo sottoposti.

Un quadro di Pierre Auguste Renoir.

Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli