Psicologia
Donna

Quando una donna è un'abile manipolatrice dell'uomo


Visetto angelico, sempre sorridente, portamento elegante, oppure sempliciotta, linguaggio povero di contenuti, istruita, laureata oppure a digiuno da qualsiasi forma di cultura e di interessi, comunque si presenti, la donna narcisista ha aspetti di sé granitici che la contraddistinguono: molto concentrata su se stessa, egoista, intransigente, possessiva, ossessiva, capricciosa e ambivalente. Si sente molto a suo agio nel ruolo di “angelo della casa”, dove tutto è sotto il suo strettissimo controllo, non le sfugge niente, marito, figli, suoceri, cognati sono sotto osservazione costantemente, se qualche familiare fa o dice o avanza un bisogno diverso da quello che lei si era prefissata ecco che l’aria diventa irrespirabile, pungente, minacce sottili si mescolano a vendette più o meno esplicite e la rabbia diviene incontenibile. Quell ’energia prepotente e oppositiva tipica di chi manipola psicologicamente si scaglia solo per colpire e affondare tutto e tutti indistintamente fino a che non si fa come dice lei. Deve vincere, lei deve raggiungere ciò che desidera ad ogni costo, con ogni mezzo anche quello più misero e per nulla etico. Nessuno deve permettersi di metterla in ombra, nessuno deve perdere la concentrazione sulla sua persona. Chi se ne importa dei sentimenti degli altri, della sensibilità di chi le è accanto! E’ lei che accudisce, che pensa ai bisogni di tutti, è lei che si prende cura della casa, lei è insostituibile, unica! Si perché la manipolatrice seriale è convinta di essere speciale e per questo merita di più delle altre persone, è avida di apprezzamento sociale e affettivo. Entriamo sempre in punta di piedi in quelle case dove vive un’abile manipolatrice, ci accorgiamo che qualcosa non va perchè proviamo un incomprensibile disagio, abbiamo come la sensazione di stare per dire qualcosa che non vada bene, anzi sicuramente non andrà bene, abbiamo uno strano timore ma di cosa esattamente? Non è ben chiaro in effetti…forse di essere giudicati…comunque, non andiamo bene in ogni caso…allora ci comportiamo goffamente, siamo impacciati, mai spontanei. Ma come si fa ad essere se stessi con accanto una personalità così strutturata? Fuori dalle mura domestiche la narcisista manipolatrice è ben integrata socialmente, si mostra generosa, sempre disponibile, educata, rispettosissima delle regole fino all’estremo a volte, pronta ad aiutare amici e colleghi se ce n’è bisogno. Medico, badante, insegnante, la narcisista ama questo tipo di professioni che riescono ancora di più a confondere le acque e a mimetizzare la sua vera natura. Lavori questi dedicati al sociale che le offrono l’opportunità di recitare al meglio la parte di colei che “salva”, colei che “cura”, colei che “insegna”. E allora come si fa a smascherare quella parte castrante e perversa della sua personalità? “E’ così tanto una brava persona, un ‘attenta dottoressa, una premurosa e dolce badante, un insostituibile angelo della casa, una moglie sempre presente e affidabile…non è certo per causa sua se predominano malessere, zizzania, conflitti, liti, in famiglia, al lavoro, in ogni dove!!! Certo che no…poverina sarà vittima di quella collega che la invidia tanto o della famiglia di lui, (lei non è stata mai accettata dall’inizio) o dai figli di lui avuti dal primo matrimonio…ingrati, non riconoscono il valore di lei indiscusso!”. Insomma questa specie di Dea dell’Olimpo, agli occhi di chi non sa guardare con profonda attenzione, è considerata un essere intoccabile, perfetto. L’uomo ahimè viene attratto dalla seducente ambivalenza di questa donna eccentrica e piena di energie che si mostra, soprattutto nelle prime fasi del rapporto, come donna ideale che ogni uomo desidera. Ma come riesce a intortare così bene il maschile privandolo di qualsiasi forma di capacità critica e di introspezione? Modellandosi, plasmandosi alla personalità del partner e cercando di aderire a tutte quelle che sono le sue aspettative. Camaleontica ed eclettica si mostra al meglio di sé. Ma questo incantesimo svanisce non appena il partner sfuggente da conquistare diventa stabile. Raggiunto il suo obiettivo, la fata si trasforma in strega: si dedica con tutta se stessa al rapporto di coppia, attenta al minimo difetto dell’altro sempre pronta a rinfacciarglielo. Eccola che accusa, svaluta, richiede attenzioni, prove d’amore infinite e attribuisce ogni causa del suo malessere all’uomo che le sta accanto che non può soddisfarla, che non sa comportarsi insomma che non è alla sua altezza. Priva di qualsiasi forma di sensibilità, riesce a far credere al partner quanto lei sia delicata, premurosa ma naturalmente ogni attenzione è mirata ad ottenere un suo vantaggio personale. La sua è un’apparente empatia che nasconde una totale incapacità di leggere le emozioni dell’altro anzi la manipolatrice seriale è del tutto disinteressata a prenderle in considerazione. Richiede alte prestazioni al partner sia di natura sessuale che economico e sociale. Vive la convinzione di essere invidiata da tutti, specialmente dalle altre donne, con le quali è in competizione e mai amica sincera. E’ in costante competizione anche con il partner, è vendicativa, perennemente insoddisfatta rispetto alle prestazioni dell’altro, il suo obiettivo è far sentire inadeguato chi le sta accanto per impedire che si allontani, non dimentichiamoci che i narcisisti, sia uomini che donne, sono creature insicure e temono fortemente l’abbandono. Nella coppia questa tipologia di donna è una dittatrice e l’uomo entra nel ruolo di suddito implorante o completamente passivo. Un uomo sicuro di se stesso non è interessato a questo tipo di dinamica relazionale, è difficilmente attratto da una donna aggressiva, svalutante che lo fa sentire inadeguato. Un uomo insicuro invece preferisce sottomettersi pur di non perdere la partner. Credo che a volte l’insicurezza di un uomo sia dettata anche da alcune fragilità che è costretto a vivere in una fase delicata della sua vita. Solitudine, l’età che avanza, pensionamento, malattie croniche che lo lasciano disorientato e bisognoso di essere accudito, timore di ritorsioni o di allontanamento forzato dei figli in comune a causa di vendette di lei. Allora va bene pure l’aggressività, va bene la tirannia…si sopporta qualsiasi cosa. La manipolazione psicologica è un’arte raffinatissima, quando è l’uomo vittima di questa comunicazione abusante si fa un po' fatica a disinnescare il nodo che lo lega ad un rapporto tossico perché l’uomo si confida poco con gli altri, difficilmente si apre raccontando i suoi stati d’animo e forse vive in segreto vergogna, si isola chiudendosi emotivamente. Inoltre la narcisista manipolatrice è abile a isolare il partner dal mondo affettivo che lo apparteneva prima dell’inizio della nascita della relazione. E quando qualcuno fuori dalla coppia comprende cosa stia succedendo e tenta di mostrare la realtà? Che sciagura!! La famiglia d’origine di lui, i figli di lui, gli amici di lui, i colleghi di lui vengono piano piano messi sullo sfondo chi per un motivo chi per un altro, attaccati, sviliti, denigrati, fino a quando si arriva inevitabilmente all’ allontanamento definitivo. Lui, sfinito, decide di rinunciarvi pur di vivere pochi attimi di tranquillità. Che grande tristezza!!


  Dott.ssa Mariacandida Mazzilli







Un quadro di Artemisia Gentileschi







Torna a riflessioni




Dott.ssa Mariacandida Mazzilli