Il nuovo film di Paolo Virzì al cinema

Due donne, Donatella e Beatrice, con un passato di sofferenza, grande solitudine, si conoscono in istituto terapeutico e diventano amiche. Un’amicizia profonda, di quelle amicizie speciali dove ci si può riconoscere e ritrovare nell’altro, non sentendosi più soli. Nel film Donatella dice: “Sono stata una bambina triste. Beatrice risponde: “Anche io”. Angosciate da una vita fatta di delusioni e senza amore, le due protagoniste desiderano essere libere e insieme scappano dalla comunità alla ricerca della gioia. Si danno appunto alla “pazza gioia”, pazza perché senza speranza ma gioia vera perché lontana da tutti quei rapporti falsi e deludenti, dai tradimenti e dagli abbandoni. Quando una donna sceglie di essere se stessa, di uscire dagli schemi, può far paura agli altri e il più delle volte viene designata come “pazza”. Il super io va in vacanza e resta solo la libertà! Il film mi ha commossa, è un nuovo modo di raccontare la sofferenza psichica, quasi giocando, divertendosi ma non perdendo mai di vista la consapevolezza e il buon senso. Psichiatri e psicologi della comunità sono stati descritti nel loro interesse autentico verso chi soffre, valorizzando l’importanza dell’accudimento e dell’empatia. E questo mi fa piacere. Non posso fare a meno di amare profondamente questo lavoro.
Buona visione.