Psicologia
Donna

“OLIVA DENARO", UN ROMANZO DI VIOLA ARDONE


Bellissimo! una favola che si legge gradevolmente in un pomeriggio, un messaggio importante, profondo che riguarda ognuno di noi: il rischio che corriamo a voler riempire ossessivamente le nostre vite anziché fare i conti con chi siamo e cosa vogliamo veramente. L`importanza di stare soli e di non appoggiarsi a partner solo per il timore di stare a contatto con le proprie angosce e fragilità. L`amore, quello autentico, può nascere solo se abbiamo imparato a cavarcela e se siamo diventate persone libere dentro! E cosa vuol dire essere liberi dentro? Imparare ad essere se stessi prima di tutto!. La protagonista di questa favola è una principessa che ha difficoltà ad avere dei limiti, lei è “Qualcosa di troppo” cioè sempre “troppo esagerata” in tutto ciò che fa e in tutto ciò che prova. Vive di emozioni forti e non riesce a stare senza fare niente. Ma ad un certo punto subisce un lutto e da quel momento il suo cuore, sempre troppo agitato, smette di essere travolto da emozioni forti e non prova più niente…Cosa succederà alla principessa? Il racconto segnerà un percorso di crescita interiore. Consiglio questo romanzo specialmente a chi tende ad incastrarsi solo in relazioni “troppo emotivamente coinvolgenti” che poi hanno vita breve e un epilogo doloroso, e a chi tende ad idealizzare il partner perdendo di vista se stesso. Allora buona lettura.Non lo conoscevo, ho comprato questo romanzo perchè incuriosita dal titolo: “Oliva Denaro” e dal nome della scrittrice: Viola Ardone. I due nomi sono composti dalle stesse lettere, rimescolate tra loro. Ho immaginato che Viola Ardone, attraverso Oliva Denaro, volesse parlare un po' di sé o di aspetti della sua persona...probabilmente non è così comunque è bello fantasticarlo. Un romanzo di commovente bellezza. Da subito me ne sono innamorata. E' la storia di una ragazzina di quindici anni che desidera essere libera in un' epoca (Sicilia negli anni '60) dove nascere donna è una condanna. Oliva sa bene che:“ La donna singolare non esiste. Se è in casa, sta con i figli, se esce va in chiesa o al mercato o ai funerali o anche lì si trova assieme alle altre. E se non ci sono femmine che la guardano, ci deve stare un maschio che la accompagna”....La mamma di Oliva le ripete sempre: “ La femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”... Oliva vive in un mondo maschilista dove se un uomo ha un contatto con una donna,quella donna diventa inevitabilmente sua, o sua o disonorata per sempre. E la donna deve stare attenta mentre cammina per strada perchè se lei dovesse accidentalmente o volontariamente sorridere ad un uomo vuol dire che ha detto sì a quell'uomo! I guai per Oliva cominciano proprio quando lei ha il marchese, come lo chiama lei, il menarca, la prima mestruazione, da quel momento lei è in pericolo, abbassare la testa, non incrociare lo sguardo di un uomo! Mai! Oliva non ci sta, dice no a tutto questo. “Io non lo preferisco”, lei usa spesso questa espressione. Si opporrà ad un uomo ma non solo ad un uomo, la sua ribellione sarà contro un intero sistema, contro la cultura maschilista, contro la legge, contro la gente del suo paese. La colpa e il desiderio di esseri liberi, questo ci ricorda Oliva e la difficoltà di affrontare ostacoli per raggiungere la propria indipendenza. Ma non sarà sola durante questo percorso, acconto a lei il padre, una figura incantevole, un uomo di poca cultura, di poche parole ma di una profonda empatia nei confronti della figlia, disposto a leggere la sua anima e i suoi desideri. Il padre di Oliva dice alla figlia: “Se tu inciampi, io ti sorreggo”. Quanto è importante per una figlia avere accanto un padre accogliente e affettuoso che sappia lasciarla libera di scegliere? Un rapporto sano con il padre significa creare le fondamenta per l'autostima e la serenità della figlia. E quando un padre è distante, egoista, narcisista, per niente empatico? Sappiamo quanto possa essere faticoso per una donna procedere nel mondo senza aver interiorizzato quella forza speciale che solo un padre sa donare! Una figura altrettanto importante è la mamma di Oliva, una donna schiacciata e amalgamata interamente da quella cultura maschilista, incapace di ribellarsi, forse distaccata da se stessa...Ma Oliva avrà bisogno anche della sua mamma per affrontare questo suo tormentato percorso verso l'indipendenza... La mamma di Oliva le dice: “ Anche tu sei una brava figlia, sussurra, e io instantaneamente lo divento”...Quanto è potente questa frase!!! cioè per una madre basta un pensiero positivo nei riguardi della propria figlia che la figlia diventa quel pensiero!!! non è bellissimo? Io sono stata una ragazzina fortunata, mia madre primogenita di 4 figli, 3 femmine e un maschio, desiderava essere maschio!!! Ah ah...si, diceva proprio questa frase: “volevo essere maschio”cioè, sin da piccola, si è sempre battuta per avere gli stessi diritti e le stesse libertà di cui godeva il fratello minore, maggiormente agevolato nella vita sociale rispetto alle sorelle. Mi raccontava che per uscire doveva essere scortata dal fratello etc etc... e questo la faceva soffrire. Nonostante io sia stata meno appesantita rispetto ad Oliva poiché il “cosa penserà la gente, cosa dirà la gente” non appartenesse a mia madre, posso dire che oggi a 52 anni, non ho ancora smesso di lottare per la mia indipendenza, per la mia libertà di pensiero e anche per quella delle mie pazienti. Credo che il percorso per ognuna di noi è e sarà sempre faticoso ed infinito. La storia di Oliva Denaro è la storia di tante donne, negli anni sessanta come ancora oggi. Anche se non si uccide più per l'onore, molti modi di pensare e di trattare una donna sopravvivono ancora purtroppo. Allora buona lettura!



  Dott.ssa Mariacandida Mazzilli












Dott.ssa Mariacandida Mazzilli