Psicologia
Donna

HO SCOPERTO DI NON ESSERE COSI' SPECIALE COME CREDEVO E FINALMENTE SONO FELICE


Da piccola cercavo attenzioni di continuo. Recitavo le poesie davanti ai parenti in quelle grandi tavolate di Natale, mi vergognavo, mi veniva l'ansia eppure era più forte in me il desiderio di essere considerata, apprezzata, poi tutti mi dicevano: “brava” e mi regalavano cioccolatini. Aiutavo le mie sorelle più piccole a lavarsi, vestirsi, a fare i compiti così la mamma raccontava alle amiche quanto io fossi una bimba “speciale” e giudiziosa, indispensabile per lei. A scuola ero sempre attenta, i miei voti erano alti. Soffrivo quando la maestra non leggeva ad alta voce i miei temi, non ci dormivo la notte. Mi sono laureata con il massimo dei voti e ho cominciato presto a lavorare in uno studio legale, nessuna delle mie sorelle si è laureata, ero l'orgoglio di mio padre! Dalle 9 alle 21...questo era il tempo che trascorrevo in studio, ero diventata il punto di riferimento dei tirocinanti apprendisti. Quando si usciva in gruppo, mi sentivo a mio agio solo se catturavo l'attenzione, tutti dovevano accorgersi di quanto fossi unica, simpatica, intelligente, affascinante...insomma la migliore delle presenti. Anche nell'intimità dovevo dare sempre il meglio di me, concentrata solo sul piacere del partner, mi disinteressavo a ciò che provavo io. L'importante era fare bella figura, far girare la testa agli uomini. In fin dei conti non avevo scelta, ero un essere speciale! Poi un giorno mio marito si innamora di un'altra donna, non una più giovane, né più bella di me, anche un po' cicciottella, una ragazza normale, fa la segretaria nello studio del suo commercialista. Da quel momento tutto cambia e niente è più come prima. Ho chiesto a mio marito: “ Cosa ha lei più di me?”... “Niente...con lei sono me stesso, con te ero quello che tu ti aspettavi che fossi”. Dolore, rabbia, disorientamento interiore. Non faccio più l'avvocato, ho tagliato i capelli cortissimi, ho viaggiato per un anno senza meta e ho camminato molto. Ora lavoro in un'agenzia di viaggi, organizzo gite, crociere ai clienti. Mi piace moltissimo questo lavoro, le colleghe sono divertenti, affettuose, andiamo spesso al cinema insieme e a mangiare la pizza. Nel fine settimana vado in montagna a camminare con un gruppo di appassionati di trekking. Mi piace moltissimo la montagna...in realtà da quando sono piccola. Io e le mie sorelle ci vediamo spesso per fare shopping e per portare la mamma al mare. E' bellissimo stare insieme e raccontarsi. Mi sento più leggera, più libera. Cosa mi è successo? Non lo so...so che non mi sento più così speciale come credevo, ho scoperto che non sono superiore agli altri, non devo più stare attenta a quello che dico, a quello che faccio e sono anche un po' sollevata per questo. Sono “normale”, sono come tutti gli altri, provo le stesse emozioni che provano tutti. Sono felice! Questa è la storia di una donna di 48 anni la quale, approfittando di un dolore molto profondo, riesce a liberarsi dalle catene del suo narcisismo e a ritrovare se stessa, a ricostruire se stessa. Che fatica! che peso quel narcisismo che c'è dentro ognuno di noi! ...altera la nostra vera identità e ci costringe ad una vita poco autentica, allontanandoci dalla condivisione con gli altri e dal piacere di stare insieme agli altri.



  Dott.ssa Mariacandida Mazzilli








Un quadro di Hans Dahl .





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Dott.ssa Mariacandida Mazzilli