Attacco di panico

L'attacco di panico è un momento di ansia acuta, un periodo circoscritto, dall'insorgenza
improvvisa, di intensa paura e terrore, spesso associato ad un senso di catastrofe imminente e
pericolo mortale. L'ansia panica è una esperienza di dolore, è un terrore senza nome descritto
come irragionevole e immotivato che si focalizza sul corpo e lascia spaesati, disorientati, senza
la possibilità di comprendere di cosa si ha paura e da dove proviene quella sensazione di forte
sgomento. Improvvisamente tutto ciò che prima era vissuto come familiare diviene alterato,
estraneo, è possibile perdere la sensibilità di alcune parti del corpo, avvertire stanchezza e
pesantezza. Ci si sente diversi, si è convinti di stare per morire, le "strane" sensazioni vengono
interpretate come segnali di follia. La funzione cognitiva può essere momentaneamente
compromessa. Nell'attacco di panico, l'angoscia non può legarsi ad un oggetto, il pericolo non
proviene dall'esterno ma dall'interno quindi intensa diviene la sensazione di non governabilità
delle proprie emozioni. Il soggetto vive la sensazione di non riuscire a controllarsi ma, nello
stesso tempo, tenta disperatamente di riuscirci, è una lotta estenuante tra una parte di sé che
dovrebbe essere "tanto forte da" e l'altra che si arrende a tanto sconvolgimento. Nell' attacco di
panico è tutto finto, è come un film dell'orrore; sappiamo di guardare dei filmati, delle immagini,
ma abbiamo paura ugualmente. La paura di impazzire, la paura di perdere il controllo, restano
tali: nessuno è mai impazzito, nessuno ha mai perso il controllo ma rimane la paura di aver
paura. Infatti di panico non si muore ma ci si sente morire, non si diventa pazzi, ma, ricercando
la sicurezza, si assumono comportamenti che possono apparire folli. Le emozioni sono temute,
si ha la necessità di soffocarle, negarle e di distanziare i desideri, i conflitti. Per alcuni vivere
l'aggressività sembra impossibile. Le persone con attacchi di panico hanno la predisposizione
a vivere all'interno di un conformismo sociale, assai difficoltosa è la ricerca e lo sviluppo della
propria creatività. Frequente è la preoccupazione per la disapprovazione degli altri. Coloro che
soffrono di panico possono presentare tratti di controllo ossessivo ed evitamento fobico.
Queste persone mostrano una "precaria fiducia di base". Forse il modo di essere di queste
persone pone le fondamenta su un falso sé, si erige su una identità illusoria. Un legame tra
angosce di separazione e attacco di panico sembra inevitabile. Coloro che soffrono di crisi di
panico, hanno sentimenti aggressivi di cui generalmente non sono consapevoli. Sentimenti di
forte rabbia soffocati, fantasie inconsce possono introdurre gli attacchi di panico. Si individua
un"compromesso" tra i sentimenti di rabbia e la fantasia di abbandono. Il disagio più grande
nasce proprio quando il conflitto tra il bisogno di protezione e il naturale desiderio di
conoscenze ed autonomia diviene insostenibile. L'attacco di panico interrompe questa caotica
battaglia interiore. L'età adolescenziale, periodo di transizione tra infanzia ed età e adulta,
caratterizzata proprio dall'ambivalenza tra bisogno di appartenenza e spinta verso se stessi,
può essere terreno fertile per gli attacchi di panico. Quando il primo attacco di panico si
manifesta nell'ambito scolastico, rischia di compromettere seriamente il rendimento negli studi
e l'autostima dell'adolescente e allora diviene importante impedire la cronicizzazione del
disturbo per favorire lo sviluppo di un sano processo di crescita.
L'ansia esplosiva spesso è in concomitanza con un periodo della vita della persona in cui è in
atto un "cambiamento" sia come evento esterno che come vissuto interno. Una esperienza di
frustrazione, di cambiamento, può mettere in discussione l'immagine idealizzata di sé,
improvvisamente la persona non riesce a separarsi da ciò che è noto e certo. L'Io scorge aspetti
di sé fino a quel momento sconosciuti e un senso di precarietà travolge prepotentemente sia il
corpo che la mente. Il soggetto vive una realtà catastrofica dove le emozioni, che fino a quel
momento non hanno raggiunto la pensabilità sufficiente, non vengono sopportate. La
somatizzazione diviene allora indispensabile in quanto contenimento mentale che permette al
soggetto di prendere le distanze dalle emozioni. In questo modo l'identità riconquista il
controllo. L' aiuto viene ricercato immediatamente, si sente il bisogno di essere rassicurati, di
sapere che tutto è a posto, si inseguono tutti i modi possibili per negare il disagio ed eliminare
rapidamente il sintomo. L'ansia forte è considerata estranea ai vissuti interiori, non sembra
avere alcun senso parlare delle proprie emozioni. L'ansia panica esprime una "fragilità
dell'identità", si trova difficoltà a conservare una autenticità del proprio Sé. Nel momento in cui
colui che soffre di ansia panica comprenderà che, dietro i suoi sintomi vi è un significato
psicologico, si renderà conto che l'attacco di panico non è una forza avulsa che irrompe
all'improvviso dall'esterno e più facilmente si avvicinerà alle sue emozioni.

Come curare gli attacchi di panico?

La combinazione tra psicoterapia e farmacoterapia, a volte può essere di grande aiuto per il
disturbo da attacchi di panico. La gravità dei sintomi può pregiudicare l'efficacia della
psicoterapia qualora il sintomo comprometta significativamente la qualità della vita delle
persone. I farmaci hanno maggiore efficacia sul controllo dei sintomi mentre la psicoterapia,
decodificando il sintomo, agevola le relazioni interpersonali.
Uno strumento di grande efficacia per combattere gli attacchi di panico è rappresentato anche
dai gruppi di auto-aiuto guidato. Si tratta di gruppi formati da persone che hanno in comune lo
stesso problema che, nel confronto orizzontale con gli altri, sperimentano momenti di
condivisione, di solidarietà e di crescita, con la supervisione di uno psicoterapeuta. L'obiettivo
principale è acquisire una consapevolezza maggiore e meno rigida di sé e dell'altro, tendere al
benessere e alla risoluzione dei propri problemi. E' importante chiedere aiuto e saperlo fare ed il
suo presupposto è la fiducia che il gruppo alimenta.

Chi conduce i gruppi?

I gruppi sono condotti da uno psicoterapeuta di indirizzo psicoanalitico che, agevolando i
rapporti tra le persone, aiuta il gruppo a raggiungere con efficacia i propri obbiettivi. Ritengo sia
preferibile che a ricoprire il ruolo di guida di un gruppo sia chiamato uno psicoterapeuta che
faciliti la comunicazione con il peculiare compito di riuscire a cogliere e riportare al gruppo, in
termini espliciti e comprensibili, quei contenuti emotivi che non vengono comunicati
espressamente nella discussione , ma che invece contraddistinguono profondamente gli
scambi relazionali all'interno della dimensione gruppale. Tutto questo al fine di dare il maggiore
senso di completezza agli incontri, perché nulla di ciò che viene vissuto all'interno del gruppo
vada perso o non utilizzato al meglio.



Come sono organizzati i gruppi?

Ogni gruppo si incontra una volta alla settimana. Gli incontri hanno una durata di 1 ora e mezza.
Ogni gruppo è composto da 6/ 7 persone al massimo.

Per poter partecipare all'attività di gruppo per persone che soffrono di attacchi di panico sarà
necessario prenotare un colloquio orientativo gratuito (Dott.ssa Mariacandida Mazzilli)
chiamando il numero 06/61522466.
e mail: psicologiadonna@psicologiadonna.it
Le attività di gruppo si svolgono a Roma in Via Pascal ,6.

Il costo dell'attività di gruppo è di 80 euro mensili


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Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
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