Da sempre esiste la coppia e di conseguenza anche tutti i disagi e le difficoltà che lo stare
insieme comporta. Il calo del desiderio sessuale non è certo una novità, forse ciò che è cambiato
è l'attenzione alla sessualità che non viene più considerata soltanto nell'aspetto fisiologico, ma
inserita in una dimensione più ampia all'interno di una relazione di coppia. Affrontare l'argomento
della diminuzione del desiderio sessuale può voler dire avvicinarsi alla nostra fragilità, alle nostre
debolezze e a quelle del partner e quindi andare incontro ad una visione più "completa" della
sessualità, guardando più da vicino quella che dovrebbe essere la naturale evoluzione di una
relazione affettiva. Il desiderio sessuale ha a che fare con il rapporto che la persona ha con se
stessa, la fiducia in sé, il piacersi, la capacità di accettare il proprio corpo. Rapporti familiari
problematici, il modo di relazionarsi agli altri influiscono sulla sessualità e sulla ricerca del
piacere. Uno degli errori ricorrenti nel comune modo di pensare è quello di considerare il
rapporto sessuale come se fosse una performance. Curare la "prestazione" cercando di fare
bella figura può far perdere il sapore autentico del piacere sessuale e quindi comportare anche
un calo del desiderio.
Ciò che avviene nell'intimità non è altro che l'espressione del modo di essere in coppia: tutto
dipende da cosa ci si aspetta e da come si è abituati a considerare la sessualità. Se il legame col
partner si fonda soprattutto sulla sessualità e penalizza altre modalità di comunicazione e di
espressione, la noia potrebbe prendere il sopravvento, la coppia non avrebbe nessun altro
appoggio per mantenersi in vita. Vivendo la sessualità come uno dei tanti modi per "comunicare"
con l'altro, i naturali momenti di pausa o di calo, potrebbero essere vissuti come uno stimolo a
riflettere su un particolare momento dell'evoluzione del rapporto.

Perchè si può avere un calo del desiderio sessuale nella coppia?

All'inizio di una storia d'amore predominano colori vivaci, intensi: passione, grandi aspettative
nei confronti dell'altro, si desidera stare insieme per sempre, sembra tutto meraviglioso, perfetto.
L'altro appaga i nostri bisogni, è stato scelto proprio per questo, ci fa sentire speciali. Ma l'amore
ha bisogno di crescere, maturare e anche la sessualità si trasforma attraverso lo stare in coppia.
Il passaggio dall'idealizzazione infantile della coppia ad una dimensione più realistica del
rapporto è delicato e spesso doloroso. L'altro si può incontrare anche a livelli diversi. Con il
tempo aumenta la consapevolezza di sé e la reciproca conoscenza, la sessualità diviene una
delle tante strade per conoscersi, per comunicare la tenerezza e per stare bene insieme in modo
più profondo e completo. Capita, a volte, che tutta una serie di preoccupazioni e problemi (i figli,
la malattia di persone care, questioni lavorative) rendano più tiepido il desiderio sessuale. In
questi casi è necessario comunicare all'altro, con estrema sincerità, lo stato d'animo del
momento, rendendolo partecipe della propria difficoltà, del proprio disagio, chiarendo soprattutto
che il calo temporaneo di un desiderio non va interpretato come la diminuzione del sentimento
d'amore.
Le incomprensioni, a lungo andare, possono determinare distanza, congelano gli slanci emotivi.
Quando non c'è la disponibilità a parlare con l'altro, si possono creare degli spazi vuoti all'interno
della coppia che, inevitabilmente possono riempirsi successivamente in altro modo.
Un lutto precedente, un divorzio alle spalle, possono rendere molto difficoltoso lasciarsi andare
in un nuovo rapporto e il desiderio sessuale potrebbe risentirne. Anche un tradimento non
superato, non affrontato profondamente, porta al calo del desiderio sessuale per chi è stato
tradito. Sentimenti di rabbia, rancore creano barriere difficili da abbattere. Per alcuni, un grande
senso di colpa relativo al piacere sessuale o la paura di fronte ad una crescente intimità nella
relazione, possono essere alla base di un calo del desiderio sessuale.
Anche componenti fisiologiche possono determinare una diminuzione del desiderio
(problematiche relative a fattori ormonali, menopausa, andropausa etc.)

E' più comune nelle donne o negli uomini?

In passato i frequenti "mal di testa" della donna, utili ad eludere il dovere coniugale, erano la
testimonianza di quanto il dialogo fosse strumento sconosciuto all'interno della coppia:
difficilmente si ammetteva di non desiderare di fare l'amore.
Oggi la donna sta imparando ad accettare la possibilità di essere rifiutata e anche quella di
rifiutare il partner. Sono ancora numerose le donne che accettano di avere un rapporto sessuale
con il partner anche se non lo desiderano.
Può subentrare la paura che l'altro si stanchi oppure che vada con un'altra, ma a volte ci può
essere anche il timore di una ritorsione fisica, psicologica o economica. Alla lunga, il sentirsi
costretta, forzata, incapace di prendersi la propria libertà di scegliere, può favorire la nascita di
una certa repulsione nei confronti del partner.
Compiacere l'altro ad ogni costo, non soddisfa certo noi stessi.
A volte le donne usano la sessualità come strumento di potere, ("mi concedo solo quando va
bene a me", come dire "ti faccio pagare tutto quello che non mi stai dando") sottraendosi quindi
al rapporto sessuale nella convinzione che, così facendo, si possa ricattare l'uomo. Ma i bisogni
dell'uomo vanno al di là del solo rapporto sessuale. Quando l'uomo dedica poche attenzioni, è
spesso assente, la donna vive con grande insoddisfazione il momento della sessualità, proprio
perché vengono a mancare componenti importanti del suo modo di amare: la tenerezza e la
condivisione emotiva che spesso accendono il desiderio e la fantasia sessuale nelle donne.
Le donne sono più portate a valutare l'attività sessuale in termini di qualità del rapporto, gli
uomini invece sono generalmente più interessati alla quantità e sono più preoccupati di questioni
inerenti la "performance".
Ma, paradossalmente, un'altissima frequenza di rapporti sessuali può nascondere proprio delle
carenze nel rapporto di amore. Infatti, quando i protagonisti della coppia riescono a vivere una
buona intimità, si sentono soddisfatti e non avvertono l'esigenza di aumentare a dismisura la
quantità di rapporti sessuali se non realmente desiderati. Se si riesce a vivere la pienezza e
l'appagamento nel rapporto, la frequenza effettiva dei rapporti sessuali può essere considerata
questione francamente secondaria.
Vi sono poi specifiche problematiche psicologiche che possono indurre un calo del desiderio. Si
pensi ad esempio a donne rimaste incinte, magari con difficoltà, per le quali, oltre alle normali
implicazioni di tipo fisiologico, va tenuto presente il timore di perdere il piccolo, e un
conseguente allontanamento della sessualità, che coinvolgerebbe anche il partner il quale
vivrebbe la medesima difficoltà a ricreare una intimità sessuale.
Spesso durante l'adolescenza alcune ragazze frenano i loro impulsi sessuali perché bloccate da
fattori culturali o da un'educazione troppo rigida.
Non è raro il caso di "compressione" del desiderio sessuale per via di problematiche relative
all'accettazione del proprio corpo, alla convinzione di non sentirsi desiderate o desiderabili. Tra i
fattori non psicologici che possono interferire col desiderio sessuale, citiamo l'assunzione di
pillola contraccettiva o particolari medicinali, il periodo post-parto, le diete dimagranti drastiche,
etc.

Come affrontare questo disagio?

Nei disturbi del desiderio sessuale il primo passo da compiere è quello di verificare l'esistenza di
eventuali cause "non psicologiche" (ormonali, mediche, etc.).
E' importante non spaventarsi davanti ad un momentaneo calo del desiderio (proprio o del
partner), capire che il desiderio sessuale è meno collegato di quanto si pensi all'essere attraenti
esteticamente (non è affatto detto che cercare di diventare più belli o attraenti determini un
aumento del desiderio nel partner). La vivacità sessuale va alimentata dentro di noi.
Stare insieme è una scommessa affascinante, anche se assai complicata. Importante, sia per
l'uomo che per la donna, è ascoltarsi per scoprire le proprie esigenze: concentrarsi su se stessi,
capire prima di tutto cosa si vuole, interrogare il proprio corpo. Solo in questo modo si può
scoprire di più a proposito del partner, di ciò che desidera e limitare il rischio di perdere di
autenticità. Le sensazioni intime sono una testimonianza del nostro modo di provare piacere.
Cercare esclusivamente di rendere felice il partner, tralasciando il proprio personale piacere, non
nutre la coppia ma la distrae. Interrogarsi profondamente potrebbe far scoprire che qualcosa non
va nel rapporto, che ci si sente poco appagati dalla relazione. Altre volte si può anche scoprire di
non amare più la persona che ci sta accanto. Costruttivo sarebbe affrontare il problema
parlandone insieme, senza far passare troppo tempo, esprimendo i propri dubbi, il proprio
disagio, ridefinirsi come individui e come parti di una relazione. Come in tutti i tipi di disturbo è
possibile l'influenza di più cause. Anche per questo che si preferisce, nella psicologia clinica,
affrontare il problema su più fronti. A volte può essere utile un lavoro psicoterapeutico di coppia
(se si scopre che il disagio ruota maggiormente all'interno della relazione) altre volte rivolgersi ad
un sessuologo o ad uno psicoterapeuta conduce il singolo ad intraprendere un lavoro su se
stesso. In entrambe le scelte, deve esserci alla base, l'intento di affrontare il problema del calo del
desiderio sessuale in profondità. L'incontro con uno specialista è un incontro speciale tra due
persone: ancor più che la specializzazione del professionista, è importante la fiducia, l'alleanza
terapeutica che si viene a creare, il rispetto reciproco con una persona che si percepisce vicina
alle proprie problematiche.


IL CALO DEL DESIDERIO SESSUALE NELLA COPPIA


Che cosa è il calo del desiderio sessuale?
Psicologia
Donna
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli