Psicologia
Donna
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli

 

IL PARTNER NARCISO

Il narcisista  è un uomo brillante, divertente, spesso carismatico e seduttivo. Sembra molto sicuro di sé, ha un estremo bisogno di sentirsi speciale, di stare sempre e al centro dell’attenzione. Desideroso di continue conferme, è affamato di emozioni forti. E’ abituato a misurare il proprio valore dal riconoscimento e dal riscontro che ottiene dagli altri… “Piaccio, mi accettano, mi dicono bravo, ho superato quella prova e tutti mi hanno visto e mi hanno fatto i complimenti, sento di valere, sento una grande energia dentro di me”. Laddove non riesce  ad impressionare positivamente il suo pubblico o quando l’attenzione della compagna tarda ad arrivare, viene travolto da un senso di nervosismo, insicurezza, rabbia, invidia. La stima di sé, che traballa costantemente mettendolo nella condizione di sentirsi di continuo minacciato, non scaturisce mai da aspetti riconducibili al proprio mondo interiore. E’ sempre sulla difensiva, si sente continuamente in pericolo. Al di fuori della vita familiare viene considerato come un tipo “perfetto”, il suo senso di sé grandioso inganna chiunque facendo nascere, in chi lo frequenta, la convinzione che lui può tutto, che riesce in ogni cosa che decide di intraprendere. Nell’intimità di un rapporto di coppia teme di essere ferito e convive con una sensazione claustrofobica che lo mette in guardia contro la partner.  E’ spesso di cattivo umore, permaloso, insofferente. Vivere una relazione con un narciso vuol dire essere sempre costrette in una atmosfera di “dramma”, il narcisista infatti è un uomo tragico che enfatizza tutto quello che succede intorno a lui (sia in bene che in male). Lui crede che esista una vita meravigliosa, speciale, unica, assoluta, piena di successi ma che sia assolutamente impossibile raggiungere questo traguardo nella realtà. Risultato: conduce un’esistenza schiacciato da angosce, insicurezze, sensi di colpa che gli impediscono di vivere la serenità nel presente, nella realtà di tutti i giorni. Sarebbe meglio allora, con questi uomini, non calarsi mai nella più completa realtà, il quotidiano potrebbe annullare qualsiasi entusiasmo. E’ bene che i sogni non diventino realtà perché rischierebbero di deludere. Il narciso è molto appassionato dal suo lavoro, è proprio nella professione che può dimostrare quanto vale, sa essere caparbio, ha aspettative molto alte, è uno stratega e si sa muovere molto bene con gli altri e in mezzo agli altri. Tende a servirsi di chi gli sta intorno per raggiungere ciò che desidera, non fa nulla se non mosso da vantaggi personali e dal raggiungimento del potere. Osserva gli altri per capire se ci sia qualcuno più bravo di sé. E’ raro che riesca a chiedere aiuto quando si trova in difficoltà, collabora solo se c’è un fine personale e non per amicizia o per spontanea generosità. E’ presuntuoso, mai umile, è convinto che può fare tutto da solo. Non può distrarsi, non può permettersi di indietreggiare o di fallire qualche volta, anche qui una frustrazione, una ferita sarebbe vissuta come una catastrofe, non come una opportunità di crescita o di riflessione. In momenti di crisi esistenziale o lavorativa mostra comportamenti di estrema sensibilità emotiva. In queste delicate situazioni, oscilla da uno stato di benessere ad un disperato bisogno di fuggire per paura di perdersi o di diventare vittima della partner. Durante la fuga cresce in lui una forte necessità di difendersi e di mettere alla prova l’altro. Abbandoni improvvisi quindi con la pretesa di poter tornare, se ne va lasciando sempre una porta socchiusa, mai completamente chiusa. Raggiunge una soddisfazione personale e riesce ad esprimere veramente se stesso quando si trova in una relazione di coppia dove ci siano vissuti di intensa emotività, sessualità, idealizzazione, sensazione di fondersi con l’altro. Entrando in un  rapporto simbiotico in cui pretende totale devozione, ha come la sensazione di trovarsi in una condizione di equilibrio perfetto, protetto dal mondo esterno. La partner viene coinvolta in ogni sua attività, riflessione, hobby a patto che la donna lo veneri come un dio, che gli dia molte dimostrazioni di fiducia, di stima e che si annulli per lui. Chiaramente questa situazione paradisiaca svanisce non appena il rapporto viene calato nella quotidianità o quando la partner comincia a chiedere attenzione e comprensione anche per sé. I problemi nascono per lo più quando la coppia si trova a vivere conflittualità, il partner narciso si mostra incapace di confronti costruttivi e preferisce non affrontare problematiche in comune evitando di prendersi la responsabilità dei propri  sbagli. Diventa sempre l’altro il motivo del proprio malessere e la causa dei propri problemi. Può succedere che, da un momento all’altro, possa troncare i rapporti senza dare troppe spiegazioni lasciando di stucco la partner che, il più delle volte, racconta di avere di fronte una persona diversa, che non aveva mai conosciuto prima. Per lui è preferibile allontanarsi dalla coppia quando è colmo di rabbia perché così può congelare l’affetto e riuscire a cancellare totalmente la partner, spezzando violentemente il legame. Si ritira offeso di fronte alla possibilità di venire rifiutato. Passa dalla sensazione di sentirsi in balìa della compagna a quella dove può, allontanandosi, riconquistare  forza e ristabilire il controllo su di sé e sulla relazione. Il potere ricostituito serve a proteggere se stesso dalle umiliazioni, è un antidoto contro un senso di inadeguatezza e di inferiorità. Questa offesa all’ Io viene cancellata solo capovolgendo la situazione. E’ difficile pensare che si tratti di amore quando il protagonista della scena viene ad essere il potere. Il potere serve a negare i sentimenti ma ogni essere umano è fragile e ha bisogno degli altri per sopravvivere e vivere, in questo il narcisista non fa eccezione solo che non ha l’umiltà di ammetterlo, per lui chiedere aiuto vorrebbe dire riconoscere e affrontare la propria vulnerabilità. Esistono due modi differenti di essere narcisisti: il narcisista arrogante/inconsapevole e il narcisista depresso/consapevole. Il primo rispecchia maggiormente la descrizione più comune del prototipo del narcisista: presuntuoso, totalmente incapace di empatia, insensibile, estroverso, manifesta apertamente il suo grande senso di sé anche attraverso lo stile di vita che conduce. Esteta, elegante, attento al dettaglio, sceglie solo i migliori ristoranti, esibisce, con molta invadenza, ciò che possiede e pretende approvazione. Il narcisista depresso/consapevole è un po’ più difficile da identificare, è per lo più riservato, schivo, inibito. E’ molto attento alle reazioni degli altri, si mostra sempre interessato a quello che dicono o a cosa provano tutti intorno a lui ma questa capacità di ascolto è adottata solo per cercare di comprendere cosa in effetti pensano di lui. Si sente spesso svuotato, vive periodi di grande solitudine e di depressione. In realtà non riesce a circondarsi di amicizie vere ma si limita a coltivare frequentazioni  senza un valore affettivo dove non si sente mai veramente se stesso, mai autentico. E’ raro che si lasci coinvolgere da relazioni profonde e durature. E’ come se si convincesse che la vita non avesse significato alcuno.Si sottrae facilmente da situazioni che possono ferirlo e farlo sentire vulnerabile solo così mantiene intatta la sua autostima. Come il narciso “inconsapevole-arrogante” anche il narciso “consapevole-depresso” desidera ostentare grandiosità ma non riesce a farlo perchè si vergogna di questa sua ambizione anzi preferisce nascondere questo bisogno perché convinto di essere imperfetto, di non valere e soprattutto di non essere amabile. Crede che inevitabilmente sarà rifiutato. Alterna così stati di grandiosità a momenti di svalutazione di sè e del mondo e vive queste oscillazioni come una colpa. Concede poco di se stesso, come se pensasse di non avere nulla da dare. Nei momenti di grande fragilità, può rifugiarsi in un isolamento relazionale dove non esistono desideri, dove paralizza le emozioni e allontana tutti coloro che tentano di avvicinarsi. Solo l’amore potrebbe salvarlo ma è proprio lui a metterlo costantemente in discussione non accontentandosi mai. Quando poi entra  in una  relazione affettiva, si mostra ambivalente. Non conosce a fondo se stesso, ha difficoltà ad interpretare i propri stati d’animo. Questo grande bisogno di amore lo rende totalmente dipendente dalla compagna che diviene chiaramente la figura di riferimento più importante, come se la partner ricoprisse contemporaneamente il ruolo di madre, sorella, compagna, amante, e parte del Sé. Per questo motivo la compagna  può essere percepita come “pericolosa”, questo tipo di uomo teme infatti di essere completamente fagocitato, di essere invaso e ha paura di perdere il controllo. Qualcuno ha raccontato di sentirsi persino inferiore e privo di valore di fronte alla donna idealizzata e amata, qualcun altro ha ammesso  di non sentire più amore tanta è la paura di soccombere. La donna soffre a causa dell’ambiguità del proprio compagno, sente di doverlo sempre rincorrere, di non poter mai dare per scontato il rapporto anche se avverte contemporaneamente di essere importantissima e indispensabile per lui. Il narciso ha bisogno di fondersi con l’amata  ma nello stesso tempo ha anche la necessità di una individuazione di sé. Deve continuamente decidere se restare o fuggire, quando percepisce maggiore intimità, prevale una sensazione di debolezza così, spaventato, si vendica con la partner, mette in atto delle provocazioni,  sceglie la via del silenzio, quella della chiusura, quella della non voglia di fare le cose insieme o si dedica in progetti maniacali, prevalentemente di natura professionale, che lo tengono lontano dalla coppia o cerca avventure parallele con altre donne che lo fanno sentire forte e pieno di vitalità. Con i narcisi è impossibile raggiungere uno stato di parità nella coppia dove entrambi i partner dipendono l’uno dall’altra per lo sviluppo delle rispettive potenzialità. Maggiore è la sensazione di benessere all’interno della relazione, più grande diviene per lui la necessità di metterla in discussione: chiede conferme, controlla la partner, la rende insicura e la svaluta. E’ come se sentisse il rischio di essere soggiogato dai sentimenti, negare i propri sentimenti lo protegge dall’angoscia di diventare pazzo. Quale tipologia di donna è prescelta dal narciso? Una caratteristica fondamentale che rende una donna appetibile per questo tipo di uomo è colei che possiede un radicato spirito materno. Quella che sa accudire  l’uomo insicuro, il figlio-partner che la fa sentire importante e indispensabile ma anche che la fa intenerire quando lui è in balìa delle proprie angosce e fallimenti. Una donna  che sente la necessità profonda di salvare il proprio uomo, riaccendendo la sua gioia di vivere e che si prefigge quotidianamente lo scopo di curarlo e di donargli benessere. E’ una modalità che richiama una sfida interiore del “io ti salverò”,  “ti darò vita”. Ma dietro il desiderio di salvare l’uomo si cela il desiderio di salvare se stessa, in questo modo si cerca di coccolare quella parte di sé che è stata ferita nel periodo infantile. In realtà potrebbe rappresentare anche una manovra inconscia per recuperare quel padre idealizzato ma anaffettivo che da bambina ha molto amato ma che non è mai riuscita ad avvicinare veramente. Entrare completamente solo nel ruolo di madre potrebbe essere una mossa sbagliata perché il narciso va in collera quando viene accudito come un figlio, desidera comunque sentirsi libero. Qualcuna fa l’errore di vederlo al di l’à della propria buccia, nudo, con tutte quelle caratteristiche che lo rendono inevitabilmente fragile, etichettandolo come arido, freddo, vuoto ed esprimendo delusione. Per chi ama davvero questo tipo di uomo e decide, nonostante tutto, di stargli  accanto, sarebbe importante invece fare il tifo per lui non facendosi troppo condizionare dai suoi cambi di umore e dai suoi picchi d’angoscia. Preso nel verso giusto, il narciso è in grado di sperimentare con la compagna una condivisione profonda. Evitare, il più possibile, di metterlo alla prova  chiedendogli continuamente conferme, in questo modo è come se si perdesse di vista la realtà: comunque  si ha a che fare con un uomo molto fragile e insicuro. A volte  si può scivolare nell’errore di annullarsi in coppia, si vive un profondo senso di colpa, ci si colpevolizza per non riuscire a stare nella relazione, mettendo in scena il classico schema: lui persecutore-lei vittima. Convincersi di poterlo cambiare, lottare per riuscire dove le altre hanno fallito è una pura illusione! Mai dare al narciso il potere della propria felicità. La serenità è una meta che ogni donna dovrebbe raggiungere da sé, in un percorso profondo con se stessa. Diventa indispensabile ritagliare uno spazio per sé, cercare di essere autonome, non affidare il proprio valore al compagno. Come nasce un narciso? Per alcuni genitori è indispensabile che il figlio raggiunga successo nella vita ma solo per compensare un senso personale di fallimento. Così il piccolo verrà considerato speciale e verrà trattato come se fosse superiore agli altri bambini, insomma eccezionale, fuori dal coro a patto però che soddisfi questa profonda pretesa del genitore. Purtroppo questa “straordinaria superiorità”  non è reale ma rappresenta una immagine che il narciso crea di se stesso, nascondendo la sua vera identità e soprattutto rinunciando per sempre ai propri bisogni. Questo bimbo, in famiglia, non fa esperienza di una autentica intimità affettiva, i genitori non lo abituano a parlare delle sue emozioni, a confrontarsi, a condividere i suoi stati d’animo, viene a mancare insomma uno stimolo ad esplorare in profondità il proprio mondo interiore. Da adulto difficilmente riesce a interpretare i propri stati d’animo, ad individuare i propri sentimenti. Vive  rincorrendo una soddisfazione immediata dei propri bisogni e impulsi.  Anche  la sua idea dell’amore è frutto di una immagine irreale, aspira ad un amore super idealizzato, dove non ci dovrebbero mai essere conflitti, litigi ma solo coccole, dolcezze e passione. E’ molto difficile dimenticare un narciso, la donna viene imprigionata dal bisogno che lui ha di lei, non solo ma anche dal proprio desiderio di scongelarlo dal gelo emotivo. Chi viene abbandonata vive periodi di grande rabbia, dolore, poi tutto quanto sfuma e lascia il posto al perdono nonostante l’ex si sia comportato scorrettamente  e l’abbia fatta molto soffrire. Dimenticarsi le sofferenze potrebbe nascondere un tentativo inconscio di minimizzare il potere dell’altro e il dolore della perdita. A volte le donna del narciso, dopo periodi di frustrazione vissuti in coppia, si sveglia, apre gli occhi e comincia a desiderare un rapporto più paritario dove poter esprimere, con maggiore libertà, i propri bisogni senza dover sempre essere concentrata su quelli di lui. Però è complicato andarsene e interrompere il rapporto perché il compagno, molto sensibile ai cambiamenti e alle reazioni di lei, se ne sarà già andato per primo.

Dott.ssa Mariacandida Mazzilli