LO STRESS

Sono stressato, mamma mia che stress, vi prego non stressatemi! A volte lo stress rischia di
diventare anche uno status symbol: se sono stressato vuol dire che faccio un lavoro impegnativo,
che ho molte responsabilità, quindi sono un professionista di successo! Oramai tutti parlano di
stress, è un sintomo dei nostri tempi. Ma che cosa è veramente lo stress? La parola inglese stress
significa "pressione, sforzo, sollecitazione, stato di tensione" Nell'accezione corrente lo stress è
una reazione aspecifica dell'organismo che permette di adattarsi di fronte ad un'esigenza, a
qualunque sollecitazione gli venga imposta. Lo stressor o l' agente stressante è invece il fattore che
costringe l'organismo alla ricerca dell'adattamento. Esistono degli stressor biologici come per
esempio il rumore, gli sbalzi di temperatura e di pressione atmosferica, il cambiamento di fuso
orario, oppure stressor psicologici quali, ad esempio, la malattia di una persona cara, i cambiamenti
(di casa, di lavoro) ostilità negli ambienti che si frequentano, etc.
Tutto quello che richiede adattamento può produrre stress. Anche una esperienza positiva,
paradossalmente, può essere vissuta in maniera stressante, ad esempio una promozione o la
nascita di un figlio.
Durante la fase stressante, che di solito è di breve durata, tutto l'organismo attiva delle
modificazioni, la respirazione diventa rapida, procurando più ossigeno, il cuore accelera i suoi
battiti fornendo più sangue al cervello e ai muscoli. Di fronte allo stimolo pericoloso, l'intera persona
si prepara per difendersi, tutte le energie saranno impiegate per "attaccare" o "fuggire". Cessato
l'allarme, si ritorna rapidamente ai livelli normali. Un grado ottimale di stress, stress benefico o
eustress (dal greco eu- bene) migliora lo stato di salute, affina le capacità di apprendimento, di
risoluzione creativa dei problemi. A volte però la risposta aperta di lotta e/o fuga non è possibile. I
problemi incominciano quando l'allarme continua nel tempo e lo stato di tensione diviene
eccessivo. Il continuo accumularsi di stimoli-stressori conduce ad un'attivazione fisiologica e
psichica eccessiva, imponendo all'organismo sforzi esagerati; un periodo di
sopportazione-resistenza, può lasciare infine il posto ad una fase di esaurimento. Questo tipo di
stress con connotazione negativa, viene chiamato distress (dal greco dys, prefisso peggiorativo): la
persona vive con un senso continuo e penoso di minaccia e di incertezza.
In questa situazione, possono manifestarsi campanelli di allarme come cefalee, palpitazioni, colon
irritabile, ansia, fatica generica, disturbi del sonno, perdita di gioia di vivere. Lo stato continuo di
tensione può portare alla caduta delle difese immunitarie e, con il tempo, all'insorgenza di malattie:
frequenti possono essere raffreddori, influenze, gastriti, ulcere e, nei casi peggiori, infarto cardiaco.
La risposta allo stress è sempre aspecifica, ogni persona può avere una reazione diversa al
medesimo stressor: lo stress non dipende tanto da ciò che facciamo o da ciò che ci accade, ma dal
modo (soggettivo) in cui valutiamo la situazione, e reagiamo di conseguenza.
Un evento stressante è ciò che un individuo percepisce come una minaccia: non è necessario che
sia reale, è sufficiente che appaia all'individuo come reale. Lo stress può trasformarsi in eustress
quando la nostra esperienza ci permette di avere la sensazione di poter dominare l'ambiente. Può
svilupparsi distress quando predomina la sensazione di non dominare l'ambiente, insicurezza ed
ansia accompagnano queste percezioni.
Ma chi è più predisposto allo stress? Soggetti tendenti al perfezionismo o a prendere più impegni di
quanto sia realisticamente possibile, soggetti aggressivi, costantemente in competizione e in
situazione di allerta, sempre in lotta per raggiungere degli obiettivi, chi vive l'eccessiva esigenza di
"fare", soffrendo un disagio nel momento in cui non è impegnato. Le cause più evidenti del distress
possono essere: il carico di lavoro e responsabilità, la riduzione degli interessi e degli spazi
personali, giudizi svalutativi di altri sulle proprie capacità personali, senso di incapacità, riduzione
progressiva di un progetto personale etc.
Lo stress inoltre può derivare anche da una insufficienza di stimoli-stressori. La carenza affettiva,
l'isolamento sociale, il silenzio.
Se il distress è negativo mentre l'eustress fa bene, è possibile trasformare il primo nel secondo?
Esistono delle ricette contro lo stress? Lo stress ha origine dall'inibizione dell'azione, si è stressati
quando non si è riusciti a raggiungere un obiettivo, quando è ritenuto estremamente difficile portare
a termine un progetto.
Può essere salutare riservarsi una possibilità di fuga, concedersi il coraggio di scappare. Fuggire
nell'immaginazione, nella nostra parte creativa.
Ci si può adattare fuggendo e modificando così la situazione riconducendola in termini più
favorevoli, o magari utilizzare il senso dell'umorismo, imparare a "leggere" le situazioni da un altro
punto di vista, l'importante è agire.
Quando lo stress si fa più intenso e il disagio rischia di intaccare anche la vita di tutti i giorni, la
psicoterapia può aiutare ad affrontare il momento difficile. E' importante imparare ad esprimere le
proprie emozioni, maturare e saper modificare il proprio modo di pensare. In molti casi, un hobby,
uno sport, oppure tecniche di rilassamento, training autogeno, yoga etc. aiutano a diluire la
tensione.





Psicologia
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Dott.ssa Mariacandida Mazzilli
Dott.ssa Mariacandida Mazzilli